Tutte belle favolette le varie ipotesi sull’origine della pasta alla carbonara. Leggendole mi sono immaginata un siciliano, un napoletano, un umbro e l’immancabile americano in fila per rivendicare la paternità del facoltoso pargoletto. Un vero peccato che non si possa richiedere l’analisi del dna.
Anzi, a pensarci bene, mi sembra proprio di ricordare che un trisavolo del mio bisnonno fosse il cuoco del Marchese del Grillo. Ebbene costui, come tutti sanno, era un burlone e – mi raccontava mio nonno (che glielo aveva raccontato il nonno a cui a sua volta… e cosi via…) – che un giorno il Marchese per mettere in difficoltà il MIO antenato cambiò per ben 3 volte la “comanda” del pranzo: la prima volta chiese pasta con olio e pecorino, poi cambiò idea e chiese della carne affumicata, poi ci ripensò perché gli era venuta voglia di una frittata. Ma il mio avo era un tipo tosto a cui non erano mai piaciuti i tipi indecisi (neanche se si trattava del Marchese in persona) e gli portò il primo prototipo della (oggi) famosissima Pasta alla Carbonara.
Si, Vabbè, ma perché si chiama “carbonara”? (chiederete voi malfidati che non credete a questa storia del mio antenato…).
Ebbene, il nome glielo diede il Marchese in persona ispirato dall’incontro casuale con il suo sosia “Gasperino er carbonaro” che avvenne proprio quel giorno. (contenti??).
La pasta alla carbonara dà l’idea di essere un piatto semplice e veloce ma proprio perché è un piatto popolare spesso ci si ritrova a disquisire di dettagli che fanno la differenza. Sono, quindi, sicura che qualcuno alzerà, benevolo, il sopracciglio oppure sorriderà il sorriso di chi sa di stare una spanna avanti perché la nonna gli ha rivelato un segreto per rendere la carbonara incomparabile. Ebbene, fatevi avanti: i segreti di famiglia sono la mia passione.
DISQUISIZIONI:
1) Ai fan degli spaghetti posso solo dire che le linguine sono la mia pasta lunga preferita.
2) Ho preferito il guanciale alla pancetta perché è più facile trovarlo di buona qualità. Se deve essere pancetta, allora che sia quella dell’alto-adige.
3) Mescolare la pasta nel guanciale mettendo il tegame sul fuoco fa sì che si abbia il processo di gelificazione degli amidi (che poi è quello che si vuole ogni volta che si “manteca” la pasta nei vari sughi). Gelificare gli amidi crea una specie di salsina avvolgente effetto panna.
4) La tecnica del bagnomaria fa sì che le uova non raggiungano la temperatura di coagulazione del tuorlo e quindi si evita la cottura dell’uovo (altrimenti facciamo una bella frittata).
BEVIAMOCI SU: vini bianchi – “est est est” di montefiascone oppure la “romanella” dei castelli romani.
Ricetta Pasta alla Carbonara
Pasta alla carbonara
Ingredienti
- 400 g di linguine
- 100 g di guanciale
- 50 g di pecorino romano
- olio
- 2 uova
- sale
- pepe nero macinato al momento
Istruzioni
- Far soffriggere il guanciale con l'olio fino a quando è diventato trasparente ma senza attendere che si abbrustolisse.
- Quindi ho spento il fuoco.
- Sbattere le uova intere in una zuppiera abbastanza grande, aggiungere il pecorino grattugiato, il sale e il pepe.
- Nel frattempo mettere una pentola di acqua sul fuoco (servirà dopo per il bagnomaria).
- Cuocere le linguine, scolarle e le versarle nella padella col soffritto di guanciale.
- Mettere la pentola sul fuoco, mescolare rapidamente e versare il tutto nella zuppiera con le uova, che, a questo punto, bisogna mettere sul bagnomaria.
- Mescolare finché le uova cominciano a rapprendersi e si forma una specie di salsetta cremosa che avvoge la pasta.
- Impiattare subito perché le uova non devono cuocersi troppo.
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