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Storie di Ordinaria follia – peso massimo o boxeur
Vivo a Roma. Di Roma dico sempre che è una città invivibile, piena di traffico, di zone a traffico limitato a orari e giorni variabili e di parcheggi fantasiosi. Ma… Roma è anche l’unica città che in una sera riesce a farsi perdonare tutte queste cose. Perché è meravigliosa, perché giri l’angolo e dentro un tramonto rosso fuoco appare il colosseo!
Questa però non è la storia di Roma che si è fatta perdonare, ma la storia della Roma invivibile e sclerata.
Avete presente le rotatorie? Si entra da destra e si esce a destra. Ma se io non devo uscire e quello che invece già rotondava (e quindi si trova alla mia sinistra) deve uscire, come si fa? In realtà non è poi così complicato. Abbiamo girato tutti per una rotatoria: sappiamo come entrarci e come uscirne.
Ma quando la rotatoria è così?
Ogni giorno, al rientro dal lavoro mi tocca affrontare questo mare di macchine, di clacson e di gente che pensa di avere ragione (ovviamente tutti gli altri hanno torto e sono dei cretini che non sanno guidare!).
Solo a guardare la foto viene un po’ di nervoso, vero? Io riesco anche a sentire i clacson… Allora alzo un po’ gli occhi e li riposo sulla foto del menù. Voglio finire di raccontare questa storia.
Allora, tutti i giorni mi trovo nella situazione della macchina cerchiata: mi sono immessa ma non devo uscire alla prossima, quindi cerco di spostarmi a sinistra. Sento un clacson. Freno. Sulla sinistra passa una macchina guidata da una ragazza con affianco un ragazzo. Mi guardano. Il ragazzo dice alla ragazza di suonarmi ancora (ma io mi ero già fermata tant’è che loro sono passati) e lei suona. Allora suono pure io. Il ragazzo abbassa il finestrino e mi dice con un tono sostenuto “Ti devi fermare! Ti devi fermare! Ti devi fermare!” Questi che vogliono insegnarti le loro ragioni non li sopporto: abbasso il finestrino pure io e gli faccio notare che siamo già tutti fermi nel traffico e che con le sue strombazzate ha guadagnato ben poco. Ovviamente mi manda aff… Ovviamente ricambio.
Domanda n°1: se fossi stato un uomo grande e grosso quel ragazzo si sarebbe comportato allo stesso modo?
Domanda n°2: se fossi stata capace di menare le mani in modo efficace (come fanno le poliziotte dei telefilm) sarei riuscita a trattenermi dal trascinarlo fuori dalla macchina per corcarlo di botte?
Sono sicura che uno di questi giorni Roma si farà perdonare.
Alzo di nuovo gli occhi alla foto del menù. Il secondo Menù Autunnale da quel lontano 9 Novembre 2008.
Già Autunno??? Eppure qui ancora non sembra. Oddio, qualche giorno fa aveva provato a rinfrescare un pochino ma le temperature si sono subito rialzate… “- Eh, signora mia, sicuramente si passerà dalle maniche corte al maglione di lana. Con questo tempo non ci si capisce più niente! – Eh, signora mia, che vuole? Non esistono più le mezze stagioni!”
Non esisteranno più le mezze stagioni, ma sul banco di frutta e verdura qualcosa è cambiato.
Per questo menù propongo due antipasti/stuzzichini: i Gougères – pasta Bignè al formaggio (clic) da farcire con fette di salame e i Pomodori Secchi Conditi (clic).
Come primo propongo i Nidi di Pasta con Cuori di Carciofo e Pancetta (clic).
Come secondo avevo pensato di preparare lo Spezzatino con Funghi e Cipolline (clic),
e come dessert un favoloso Crème Caramel (clic).