La polenta marchigiana e laziale è più liquida di quella lombarda e si mangia sulla spianatoia o sulle scifette (che sono dei piatti di legno fatti-a-posta per la polenta). Si prepara e e si stende sulla spianatoia, si condisce con il sugo di spuntature e salsicce e di pecorino, ben diversa da quella del nord Italia che è più consistente e si mangia “a lato” di stufati o verze con la salsiccia. Preparatela usando il brodo (anche di dado) al posto dell’acqua salata e unite un pezzetto di burro a fine cottura… sentirete che differenza!
Sarà che si mangia sulla spianatoia, sarà che quando si prepara siamo tutti in cucina e ci si da il cambio a mescolare, sarà che è buona… sarà un sacco di cose, e per me è sempre una festa. La polenta è uno di quei piatti che m’accompagna da quando ero piccola, e quando la mangio mi rimanda ai pranzi della domenica a casa di mia nonna Gina e nonno Lazzaro (marchigiani). Adesso i pranzi della domenica si fanno a casa dei miei genitori, ma mia madre non si azzarda a fare la polenta senza la supervisione di mia nonna! Quindi sono esclusi tutti i metodi moderni (farine precotte, pentole a pressione e paiolo elettrico), e la polenta ha il sapore della tradizione.
(dettagli della foto: mentre facevo la foto era il turno di zia Rita a mescolare, e mio padre tiene il coperchio per “coreografia”. Fare la polenta scalda: si vede il fumo?)
(dettagli della foto: non è stato facile impedire a 11 persone di sedersi e cominciare a mangiare il “sudato” pasto. Ho motivato l’attesa con la scusa che era ancora troppo calda: si vede il fumo che sale?)
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Ricetta Polenta Marchigiana e Laziale
Polenta Marchigiana e Laziale
Ingredienti
- 10 lt di acqua
- 1 kg di farina gialla di mais macinata fina fioretto
- olio
- sale
- sugo con spuntature di maiale e salsicce
- pecorino.
Istruzioni
- Abbiamo setacciato la farina.
- Abbiamo messo l’acqua dentro il paiolo di rame e l’abbiamo portata quasi a bollore.
- A questo punto abbiamo abbassato al minimo il fuoco, abbiamo cominciato a buttarci la farina un pò alla volta e abbiamo cominciato a mescolare con la frusta di metallo.
- A metà cottura (dopo circa 20 minuti che abbiamo cominciato a versare farina), abbiamo aggiustato di sale (con il sale grosso) e abbiamo cambiato lo strumento per mescolare: siamo passati dalla frusta di metallo al cucchiaio di legno.
- Sempre aggiungendo la farina, abbiamo mescolato per i restanti 20 minuti.
- Circa 10 minuti prima di tirarla giù abbiamo aggiunto dell’olio.
- Abbiamo tirato giù la polenta e l’abbiamo condita con il sugo di spuntature e salsicce (che mamma aveva preparato ieri) e con una spolverata di pecorino.
Note
Detto così sembra facile, ma se mia madre vuole ancora la supervisione di mia nonna un motivo ci sarà...
Bisogna fare molta attenzione a cominciare ad aggiungere la farina prima che l’acqua bolli, altrimenti la farina si aggruma e facciamo gli gnocchi.
I primi 20 minuti sono quelli determinanti per la buona riuscita della polenta. E’ infatti in questa prima fase che si devono eliminare tutti gli eventuali grumi formati. Per questo motivo si deve usare la frusta di metallo.
La farina va aggiunta in continuazione (può essere aggiunta fino a 10 minuti prima di tirarla giù). La quantità di farina che si prenderà la polenta varierà a seconda della dimensione dei granuli, dell’umidità... L’esperienza è l’unica arma che ci può venire incontro per azzeccare le dosi! Per favore, se rifai la ricetta e la pubblichi su altri blog o gruppi, ricordati di citare la fonte. Se ne hai voglia puoi anche taggarmi su instagram (@diariodicucina-Paola).
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